San Marino

10 cose da fare a San Marino

Una delle più antiche Repubbliche del mondo, che tutt’ora sopravvive, è San Marino, antico borgo tra l’Emilia Romagna e le Marche. Tra le 10 cose da fare c’è anche l’immergersi tra storia e leggenda.
La sua origine è descritta da una leggenda. Il tagliapietre Marino, fuggendo dalla Dalmazia per le persecuzioni cristiane, stabilì una comunità sul Monte Titano. Era il 3 settembre del 301 d.C. La città prese il nome del fondatore, che, in punto di morte, profetizzò l’indipendenza, dichiarandone la libertà dal Papa e dall’Imperatore.

Il territorio dello Stato

Il territorio è un piccolo scrigno di tesori, legato alla storia e alla tradizione. Nel 1995 ha stabilito il Marchio di Origine e Tipicità. E in questo modo tutela, conserva e promuove la produzione artistica, artigianale locale. L’obiettivo è di preservare la manifattura, le usanze, le tecniche in vari ambiti. Come: gastronomia, enologia, creatività di ceramiche dipinte a mano, di gioielli, di pizzi, di vetro.
Questo Stato emette tutt’oggi gli scudi e prevede la realizzazione, a fine collezionistico, di monete da 5, 10, 20 e 50 euro in argento o oro.

San Marino: 10 cose da fare, iniziando dalla prima

Il borgo è accessibile attraverso l’antica Porta trecentesca di San Francesco. La porta è chiamata così, perché costruita con materiale di spoglio delle mura del Convento Francescano. Ed è ovviamente meta di turismo. I suoi punti di forza sono l’intimità e l’autenticità delle strutture e attività di questo paese.
Tra questi, si presenta il Museo della Tortura. E’ custode degli attrezzi esecutivi risalenti al XVI secolo e di ricostruzioni successive. La collezione prevede strumenti di supplizio come la ghigliottina, la sedia inquisitoria, la forcella dell’eretico… Erano tecniche di morte e sofferenza antiche destinate a coloro che commettevano reati, individui della società destinati ad essere giustiziati.

2: il Museo di Stato

La memoria della città è conservata nel Museo di Stato. E’ stato ultimato nel 1899, mentre nel resto d’Italia andavano affermandosi i tipici musei civici. Il Museo di San Marino si dimostra all’avanguardia, e rappresenta un luogo a favore della diffusione della cultura tra turisti e abitanti. Tra le donazioni sono oggi riconoscibili reperti archeologici e dipinti suddivisi per temi e criteri geografico-cronologici.
Inaugurata il 3 settembre del 1894, da Giosuè Carducci, è la Piazza della Libertà, dove si ammira l’omonima statua, un’opera di Stefano Galletti, simbolo dell’indipendenza politica.

3: tra le 10 cose da fare a San Marino, la visita al Palazzo Pubblico

Venne affidata,  all’architetto Azzurri, la realizzazione della sede del Governo: il Palazzo Pubblico eretto nella medesima piazza, dove possiamo assistere al cambio della guardie, che proteggono l’edificio, ogni trenta minuti. Vi sono esposte effigi di personaggi storici e lapidi commemorative.

4: la Basilica del Santo

E’ la Basilica del Santo il cuore religioso della città. L’architettura mescola stile neoclassico e capitelli corinzi costitutivi di un pronao, eredi del bello ideale greco.
Visitabile su richiesta, la vicina Chiesetta di San Pietro la cui abside è ricavata dagli scavi nella roccia. Questa caratteristica vale l’affidamento di poteri curativi alle pietre del luogo.

5: le torri e il Sentiero delle Streghe

Le torri, il simbolo di San Marino, offrono un incantevole percorso chiamato Sentiero delle Streghe chele collega. Sono sicuramente tra le 10 cose da fare a San Marino. Le torri permettevano alla popolazione di avvistare nemici, come i Malatesta. La prima, nominata Rocca o Guaita, primeggia per altezza e antichità. All’interno della rocca un funzionario aveva il compito di allarmare la città per mezzo di una campana. Questa oggi ha la funzione di convocare le riunioni di Parlamento. La seconda, chiamata Cesta o Fratta, oggi è adibita a Museo delle Armi Antiche. L’ultima, torre Montale, si presenta come una profonda prigione, ma non è accessibile.

6: la Cava dei Balestrieri

La Cava dei Balestrieri fu utilizzata per l’estrazione della pietra al fine di restaurare il Palazzo Pubblico. Ogni 3 settembre, anniversario della fondazione della Repubblica, la cava attira molti visitatori. Ciò avviene perché, trasformata in un luogo evocativo di atmosfere medievali, ospita i Palio delle Balestre.

7: il Museo delle Curiosità

Una delle particolarità di questo piccolo gioiello del centro Italia  è il Museo delle Curiosità. Infatti, presso la Salita della Rocca, si visita una stravagante collezione, davvero insolita. Essa potrebbe essere collocata nella tradizione delle cinquecentesche Wunderkammer. Proprio per la varietà di oggetti e notizie conservati, di diversa provenienza, dal gusto esotico. Per esempio la navetta: un’originale corriera Ford del 1913, che collega l’istituto alla città.

8: l’ottava delle 10 cose da fare a San Marino è la visita al Museo delle Cere

Presso la via Lapicidi Marini, la curiosità è sollecitata dal Museo delle Cere. Il percorso presenta 40 evocative scene storiche con 100 personaggi in cera, proposti in ambienti e costumi d’epoca.

9: una gita in funivia

L’elevata posizione di San Marino, è facilmente raggiungibile tramite la Funivia. Il mezzo favorisce l’osservazione di un imperdibile e ampio panorama, comprendente 200 km di Costa Adriatica. Venne inaugurata nel 1956 e presentata al pubblico come una delle opere di ingegneria più all’Avanguardia del momento. Un fatto interessante al riguardo, vede la statua della Madonna di Fatima come primo passeggero della nuova linea. Fu irreparabilmente bombardata nella Prima Guerra Mondiale.

10: qual è l’ultima delle 10 cose da fare a San Marino?

Degustare! Il borgo concorre con le terre vicine in materia gastronomica. Le tagliatelle, gli strozzapetti, i ravioli, conditi o ripieni con salumi, formaggi e carni dei pascoli limitrofi sono irresistibili. O ancora i dolci tipici come il Bustrengo, o il Caciatello, accompagnati da una sagace scelta di vini, sono il richiamo per le buone forchette.
Dalle viti derivano il celebre rosso Brugneto e il bianco fermo Biancale che, con il loro sapore ricercato, richiamano il raffinato gusto degli enologi.