portogruaro cosa vedere

PORTOGRUARO COSA VEDERE TRA LE PORTE DELLA CITTA’

Nelle languide domeniche autunnali o nei vivaci fine settimana primaverili una gita fuori porta è ideale e allora perché non andare a scoprire cosa vedere a Portogruaro?

Questa piccola cittadina posta tra Veneto e Friuli raccoglie e enfatizza le migliori caratteristiche delle regioni limitrofe. E coniuga magistralmente l’urbanistica romana tipica di altre cittadine friulane con le linee architettoniche veneziane e portandoti in poche ore da un punto all’altro della storia.

Della cinta muraria della città restano solo 3 porte d’ingresso che portano su itinerari facilmente percorribili a piedi regalandoti scorci interessanti, splendidi palazzi, e lunghi portici.

PORTOGRUARO COSA VEDERE: PORTA SAN GOTTARDO

Porta San Gottardo viene costruita presumibilmente verso la metà del sec. XII ed era allora conosciuta come Porta San Francesco grazie all’omonima chiesa che li vicino sorgeva.

La chiesa di San Francesco fu costruita nel 1281 grazie al Vescovo francescano Fulcherio di Zuccola che concesse il terreno a Fra Guglielmo, ministro della provincia della Marca Trevigiana, che lì edificò chiesa, chiostro, dormitorio, officine e orti.

Nei primi anni del 1800 la chiesa venne demolita e il materiale utile venne poi utilizzato per la costruzione dell’attuale Duomo di Portogruaro.

La dedica a San Gottardo ricorda un’altra chiesa, ora scomparsa, di antica costruzione che ospitava le festività dedicate al Santo.

Occasioni che portavano a Portogruaro visitatori dai paesi vicini fondendo il sacro della festa al profano delle baracche, osterie, balli e spettacoli.

LA STRADA DELLA MERCANZIA

Da Porta San Gottardo ti immetti in Via Martiri della Libertà. Anticamente era chiamata “Strada della Mercanzia” poiché era l’ingresso dedicato alle merci da e per la Germania e lastricata con pietre dell’Istria dal podestà Giorgio Gradenigo nel 1552.

Lo sguardo si perde nell’ammirare i prestigiosi edifici che l’affiancano, esempi chiari dell’architettura portogruarese dove lo stile gotico dei grandi archi ben si fonde con il gusto rinascimentale delle facciate.

Camminando sotto i magnifici portici puoi quindi ammirare Palazzo Muschietti con gli eleganti archi e le colonne con capitello.

Poi Palazzo Fasiolo ove si può apprezzare un affresco dedicato alla Madonna con Bambino e Palazzetto Fratto che ha ospitato Ippolito Nievo. E ancora Casa Tesolin – Gottardis di cui si può notare la pregevole facciata con decorazione di fine ‘500 formata da motivi geometrici a rombi bianchi ed esagoni rossi.

Imponente ma di raffinata fattura è le facciata di Palazzo De Gotzen movimentata da due ordini di finestre su cui spicca un armoniosa quadrifora.

Mentre, nel sottoportico, rimane ancora traccia della stessa decorazione con motivi floreali e figure, festoni di fiori e frutta e riquadri di finto marmo.

Al termine di Via Martiri arriverai presso il Liceo Classico Statale “XXV Aprile” , fino al 1794 sede dell’Ospedale di San Tommaso dei Battuti e ornato da pregevoli affreschi alcuni dei quali attribuiti alla scuola di Raffaello.

E, infine, Palazzo Dal Moro, costruito tra il XIV e XV secolo, che ospita numerose inserzioni di bassorilievi e formelle, alcuni addirittura risalenti all’ epoca romana tra cui una pregevole testa di Giove Ammone.

PORTA SANT’AGNESE, DA VEDERE A PORTOGRUARO

Se non sapete cosa vedere a Portogruaro percorrete via Cavour partendo da Porta Sant’Agnese la cui costruzione risale all’inizio del XII secolo.

Delle porte ancora presenti in Portogruaro è sicuramente quella che meglio ha mantenuto le caratteristiche gotiche.

Tra i numerosi restauri subiti probabilmente quello subito nel XVI secolo, a seguito della pavimentazione della strada che dalla torre porta al palazzo vescovile ordinato dal podestà Girolamo Zorzi, fu il più importante.

PERCORRENDO VIA CAVOUR

Via Cavour è ricca di edifici che coniugano magistralmente stile gotico e rinascimentale al fine di creare palazzi di rara bellezza e armonia visiva.

Una volta era conosciuta come la “Strada dei Siori” in quanto qui dimoravano i grandi proprietari terrieri dell’epoca.

E proprio di queste dimore che la via è ricca: girando lo sguardo è immediato notare le facciate curate e gli archi imponenti.

Di notevole pregio sono infatti Palazzo Scarpa Bonazza e Palazzo Travaglini – Marostica entrambi del XVI secolo.

Mentre di sicuro interesse sono Casa Perrero con facciata in mattoni a vista e Palazzo Ruber dipinto di un caldo rosso veneziano, al cui all’interno troviamo un vasto parco – giardino.

LA CHIESA DELLE SANTE AGNESE E LUCIA

Vale sicuramente la pena di superare le antiche mura che delimitano il centro storico di Portogruaro per visitare “extra muros” la chiesa delle Sante Agnese e Lucia.

All’interno sono conservate numerose opere d’arte tra cui spicca ovviamente il gruppo in terracotta della Pietà attribuita al modenese Guido Mazzoni (1450-1516). L’opera, ancora in fase di restauro, rappresenta un unicum nel panorama artistico locale.

Le prime notizie che si hanno sull’esistenza di questo edificio sacro risalgono al 1318. Infatti, quell’epoca, era annesso a un monastero di suore benedettine.

Nel XV secolo la chiesa subì ampliamenti e restauri e venne costruito il campanile favorendo così la consacrazione dell’edificio nel 1496.

Sarà negli ultimi anni del 1700 che, a causa dell’abbandono del monastero, l’edificio fu messo all’asta. E, nel corso dei secoli, divenne prima dimora privata, Villa Martinelli, e poi scuola pubblica.

COSA VEDERE A PORTOGRUARO: PORTA SAN GIOVANNI

La città si lascia percorrere agevolmente a piedi, in un centro storico che si sviluppa su due corsi che costeggiano il fiume Lemene. Il corso d’acqua, attraversa il città e ne segna, da secoli, la quotidianità.

La costruzione di Porta San Giovanni risale alla fine del sec. XII. Era conosciuta come “Porta del Bando”, e successivamente, come “Porta San Lazzaro”, poiché ospitava un ospizio per i lebbrosi non lontano da lì. Fu ristrutturata a metà del ‘500 grazie al podestà Girolamo Zorzi.

Perse il suo carattere difensivo per assumere quello di entrata principale alla città per chi proveniva dal vicino Fondaco del Sale.

Parte da questo luogo ricco di memoria un mini itinerario che porta alla scoperta del borgo stesso, borgo San Giovanni , caratteristico e prezioso per la cura delle tradizioni religiose popolari. Il borgo infatti è il luogo dedicato alla festa del Rosario che si svolge la prima domenica di Ottobre.

Parte principale del borgo è la chiesa di San Giovanni costruita nel 1338 da Giovanni Galdiol e da lui dedicata alla Vergine Maria e all’evangelista San Giovanni.

Alla morte di Giovanni Galdiol la proprietà dell’ edificio sacro passò, come da testamento, al Comune di Portogruaro.

Il comune ne mantenne la proprietà fino al 1794 quando lo cedette alla fraterna di San Tommaso dei Battuti che ne fece un ospedale.

La Chiesa è a una sola navata, con copertura a capriate, e l’interno che ammiriamo oggi risale ai restauri dei primi del ‘900.

Di notevole interesse le pareti della navata che contrappongono a sinistra i quattro Evangelisti, e, a destra, i quattro Dottori della Chiesa: Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio:

il complesso degli affreschi di S. Giovanni risulta così essere un compendio della vicenda umana e cristiana.

Tra le numerose opere d’arte presenti è ammirevole la statua in marmo della Madonna con Bambino. E’ conosciuta con l’appellativo di Madonna del latte, opera che sembra risalga alla prima metà del secolo XIV.

IL FONDACO DEL SALE

Usciti dalla chiesa ci ritroviamo ancora una volta circondati da edifici di chiara impronta gotico – rinascimentale. Tra questi spicca Palazzo Bergamo Pari che durante la Repubblica Veneta era la sede del Fondaco del Sale:.

La preziosa merce giungeva dalle saline di Chioggia e da qui inviata in tutto il territorio Veneto.

Benché murato si scorge benissimo il porticato, cui dovevano attraccare le barche col loro carico di sale.

Il Palazzo regala tutt’oggi delle memorie degli antichi affreschi che la critica ritiene più delle allegorie delle virtù teologali e cardinali.

E, guardando ciò che resta, si possono ammirare nel sottotetto da sinistra a destra: la Fama, la Vittoria, la Forza, la Giustizia, la Prudenza e per finire la Carità.