TURISMO ENOGASTRONOMICO A VENEZIA
Il turismo enogastronomico a Venezia fa pensare a osterie accoglienti, ristoranti di classe e sapori di una volta.
Un’esperienza simile lascia sicuramente un segno nella memoria delle vostre papille.
E ti porterà a scoprire una miriade di pietanze nuove e appetitose, dal gusto assicurato!
MANGIARE A VENEZIA, QUALCHE SUGGERIMENTO
Camminare mette appetito, il mare perfino di più, l’idea del pescato fresco di giornata raggiunge apici notevoli.
Il Veneto punta molte delle sue carte sul turismo enogastronomico a Venezia.
Perché il menù dei locali più caratteristici accoglie dei piatti storici, anche se, spesso, rielaborati in chiave moderna.
L’appeal dei bacari, delle osterie e delle locande veneziane non si ferma alle specialità ma esplode nell’allegria degli osti e nell’accoglienza dei ristoratori.
In più l’atmosfera che è unica e irripetibile, nonostante i tentativi da parte di imprenditori che credono di poter riproporre tutto ciò al di fuori della città lagunare.
Mangiare a Venezia vuol dire abbracciare la tradizione, pensare che un tempo il pesce era considerato il cibo dei poveri, perché la carne era piuttosto rara nelle tavole dei meno abbienti.
Oggi invece il pescato riempie intere pagine dei menù. Declinato in ogni maniera, si abbina alle specialità che arrivano dagli orti di Venezia.
Per esempio dalle vicine serre di Cavallino Treporti. I frutti dell’Adriatico ben si abbinano con le verdure di stagione.
Ed è anche per questo che Venezia va visitata in ogni stagione. Sì bisogna assaggiare tutte le specialità del momento. Perché Venezia cambia volto di continuo, anche a tavola.
In quanto all’offerta d’itinerari gastronomici Venezia soddisfa ogni palato: ci sono i bacari, le tradizionali osterie dal temperamento affabile e dall’ospitalità lagunare che mescola i cittadini con i turisti.
Un piacevole melt in pot di persone che proviene da tutto il mondo. Se hai un buon fiuto, riuscirai a distinguere i locali costosi da quelli in cui potrai mangiare bene e spendendo il giusto.
Esistono sul serio! E lì troverai il baccalà mantecato, i cicchetti come antipasto sfizioso e tanti piatti nati dalla creatività degli chef.
Come abbiamo già spiegato, il variegato turismo enogastronomico a Venezia si fonde sul principio della qualità della materia prima.
E della sapiente gestione di ciò che i campi e il generoso mar Adriatico offrono.
Pesce abbinato a verdure, sapori decisi con continua ricerca di abbinamenti di sapori e contrasti.
Una cucina orgogliosa della sua collocazione e senza compromessi.
Qualcuno si sorprenderà del sapiente uso delle spezie ma, anche questo fa parte del bagaglio culturale lagunare.
Ai tempi dei fasti della Serenissima, gli scambi con l’Oriente riguardavano anche le spezie, che impreziosivano i piatti ed erano utili anche a conservarli meglio.
TURISMO ENOGASTRONOMICO A VENEZIA, I PIATTI PIU’ NOTI
Se in Spagna si chiamano tapas, i tradizionali e immancabili stuzzichini che accompagnano l’aperitivo a Venezia sono i cicchetti.
Sono la prima versione italiana del finger food. Uova sode tagliate a metà con l’acciughetta, mozzarelle, polpettine sfiziose e fette di pane con baccalà, oppure bruschette.
I banconi dei bacari sono un tripudio di specialità dal gusto che conquista. I cicchetti, “cicheti” per i veneziani, si sposano alla perfezione con un’ombra di vino, uno Spritz, ma anche con una birra spumeggiante.
Spesso rappresentano una piacevole alternativa alla classica cena. Tanti gusti differenti sfiziosi.
Se, invece, ci si accosta a tavola per cenare alla maniera classica, il baccalà veneziano è un must. In pratica è stoccafisso seccato, da non confondersi con quello sotto sale.
La scoperta della sua lavorazione sembra risalire addirittura al 1500, quando una nave veneziana naufragò presso l’isola di Røst.
Una riproposizione italiana del toast Skagen, la tartina di pesce (in quel caso aringa) tipica di Svezia e Scandinavia.
La sapiente cura della miscelazione delle spezie, l’aggiunta di alloro e aglio, limone e pepe, sono un cult della cucina lagunare.
Così come pure le sarde in saor, fritte e poi accompagnate con aceto, cipolle, uvette e pinoli.
In caso in cui cerchi una sperimentazione ardita nel mangiare a Venezia, i bigoli cucinati con cipolla e acciughe conferiscono al piatto il gusto casareccio della tradizione.
E poi ti suggeriamo di assaggiare le tagliatelle al nero di seppia, gli spaghetti agli scampi, uno dei mille risotti e ancora la pasta e fagioli, un caldo piatto che accompagnava i contadini e li rifocillava dopo una giornata di duro lavoro sui campi.
Passando ai secondi, arriva il momento del fegato alla veneziana, il principe del turismo enogastronomico a Venezia, e dunque l’ennesima presenza delle cipolle in un piatto.
Seguono i granchi fritti e le “masanete”, femmine del granchio cucinate con prezzemolo e spezie, croccanti e succulente. Se ancora hai appetito, puoi puntare al carrello dei dolci.
La scelta qui è ampia, i “bussolai” sono i tipici biscotti al burro che a Burano si chiamano “buranei” perché alcune leggende sostengono siano stati ideati sull’isola come spuntino per i vetrai.
Rientrando a Venezia le frittelle, i galani, le creme fritte e le castagnole accompagnano le maschere del Carnevale. Oltre agli zaeti (gialletti), biscotti presi dall’entroterra e modificati con l’aggiunta di cioccolato e uvetta.
IL TURISMO ENOGASTRONOMICO A VENEZIA: GUSTO E TRADIZIONE
Il turismo enogastronomico a Venezia è particolarmente pronunciato. Essenzialmente, mangiare a Venezia vuol dire unire le specialità regionali a spezie e colori orientali.
Raggiungi quindi Venezia anche per la sua fantastica cucina. Di itinerari gastronomici Venezia è colma.
Resta solo da scegliere tra la varietà di piatti e mettersi a tavola. Puoi partire dal tour dei migliori bacari.
Oppure andare alla ricerca di una specialità e di tutte le sue declinazioni.
Questo perché, prima di tutto, il turismo enogastronomico a Venezia ti accompagnerà tra pietanze prelibate che non hai mai assaporato prima.