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VISITARE VICENZA, IL SITO UNESCO PALLADIANO

Visitare Vicenza, perchè? Prima di tutto perchè è una splendida città veneta entrata a far parte della lista del patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1994.

In questo luogo, infatti, sono presenti numerose opere di Andrea Palladio, l’architetto vicentino che regalò alla sua città monumenti come la Basilica Palladiana, il Palazzo del Capitaniato, il suggestivo Teatro Olimpico e la caratteristica Villa la Rotonda.

Al genio palladiano è intitolata anche la principale via del centro, il Corso, lungo il quale si ammirano alcuni palazzi progettati dall’architetto stesso.

Tra portici, musei, chiese e negozi, si può godere di una piacevole passeggiata.

Oltre alle numerose opportunità di soddisfare la propria curiosità e sete di cultura, Vicenza offre la serenità emanata da luoghi come il Parco Querini, oasi verde in cui rilassarsi o fare sport.

Oppure le specialità culinarie come il baccalà alla vicentina, i risotti con verdure di stagione, i bigoli conditi con sughi di carne e i formaggi locali tra cui l’Asiago e il Provolone Valpadana.

Visitare Vicenza: il centro

Passeggiando per la città è possibile ammirare Piazza Castello, che deve il suo nome al Castello degli Scaligeri che, al tempo, era qui ubicato.

Non distante dal già citato Corso Palladio, ricco di palazzi simbolo della nobiltà vicentina, si trova la piazza caratteristica di Vicenza.

Parliamo di Piazza dei Signori, sede del mercato e punto di riferimento per i cittadini. Qui sono presenti le due colonne, una risalente al 1473 e l’altra al 1647.

La prima è sormontata dal leone di San Marco, simbolo della Repubblica veneziana, l’altra fu eretta in onore a Cristo Redentore protettore dei cittadini vicentini.

Le due colonne rappresentano dunque il potere temporale e quello spirituale.

La Basilica Palladiana

Sulla sinistra della piazza si erge il monumento caratteristico del Rinascimento veneto, la Basilica Palladiana, costruita dall’architetto tra 1549 e 1617, inglobando la precedente struttura del Palazzo della Ragione.

A dispetto del suo nome, essa non rappresenta un luogo di culto, bensì venne così detta dal suo inventore per richiamare la basilica dell’antica Roma, luogo di riunione e discussione di temi politici ed economici.

E’ costituita da una struttura in pietra bianca estratta sull’altopiano di Asiago e da un’ampia scalinata marmorea che porta alla loggia superiore e alla terrazza coperta, che presenta una peculiare colorazione verde ossidato.

Da qui è possibile godere di una vista del panorama e ordinare qualcosa al bar. Al piano terra della basilica è inoltre presente il Museo del Gioiello.

Visitare Vicenza: la Torre Bissara e il Teatro Olimpico

Vicino alla costruzione palladiana si trova l’imponente Torre Bissara, alta 82 metri, il Palazzo del Monte di Pietà risalente al 1486, eretto per contrastare l’usura, la chiesa di San Vincenzo e il Palazzo del Capitaniato.

Anche quest’ultimo monumento è opera di Andrea Palladio. Venne costruito nel 1565 per ospitare la sede del rappresentante della repubblica di Venezia.

E’ decorato con stemmi e statue in onore della vittoriosa battaglia di Lepanto del 1571.

Vero capolavoro dell’ingegno palladiano è il teatro Olimpico, commissionatogli nel 1580 e inaugurato tre anni dopo, quando ormai l’architetto era mancato e il progetto venne concretizzato dal figlio.

All’epoca non erano presenti strutture stabili per mettere in scena rappresentazioni teatrali, quindi si configura come il più antico teatro in muratura del mondo.

L’opera è ispirata alla classicità romana, costituita da una cavea ellittica, gradinate, statue, nicchie ed edicole.

Pur nel piccolo spazio a disposizione, il Palladio riuscì a creare un grande effetto di profondità, esaltato dalla spettacolare scenografia ideata da Vincenzo Scamozzi per la prima rappresentazione del 1585.

Palazzo Chiericati: la Pinacoteca Civica

Nella stessa piazza del teatro palladiano è presente Palazzo Chiericati, costruito dal 1550 e sede della Pinacoteca Civica dal 1855.

Qui sono conservati capolavori che vanno dal XIV al XX secolo.

E’ possibile ammirare le opere del Tintoretto e del Veronese, di Cima da Conegliano e di Giambattista Tiepolo, di Van Dyck e Luca Giordano, di Carlo Carrà ed Emilio Vedova, di Manet e di Picasso.

Come molte architetture progettate dal Palladio, il palazzo si trova su un podio rialzato dotato di scalinata. Presenta una struttura tripartita caratterizzata da grandi logge.

Per conoscere meglio la vita e le opere della figura onnipresente nella cultura vicentina, è possibile visitare il Palladio Museum che si trova all’interno di Palazzo Barbarano.

Qui sono presenti i modellini riproducenti i progetti palladiani e i ritratti dell’architetto.

Visitare Vicenza: tra parchi e ville

Oltre il centro storico, ricco di stimoli culturali, Vicenza è anche natura incantata e ispiratrice di architetture armoniose.

Prima tra tutte il capolavoro del nostro genio vicentino, Villa Almerico-Capra detta la Rotonda.

Essa venne commissionata dall’ecclesiastico Paolo Almerico come villa fuori città, per il riposo e il ritiro spirituale.

Palladio progettò quindi una villa che si rifaceva all’architettura del tempio classico esastilo, con quattro facciate uguali, dotate di scalinate e timpano triangolare sormontato da statue.

Per la sala centrale, un ampio spazio circolare dotato di cupola, l’architetto si ispirò invece al Pantheon di Roma.

All’interno l’edificio è riccamente decorato con affreschi, allegorie religiose e rappresentazioni di miti e divinità.

Loggia Valmarana e Villa Valmarana ai Nani

Atro esempio dell’estro palladiano è la Loggia Valmarana, progettata dall’architetto o da un suo allievo per divenire luogo di incontro tra intellettuali e artisti.

La loggia si trova all’interno dei Giardini Salvi e dialoga con una costruzione simile, ideata da Baldassarre Longhena e realizzata nel 1649.

Il luogo è suggestivo e romantico, accompagnato dallo scorrere della Seriola e dalla leggenda che sia stato teatro di dichiarazioni e promesse d’amore.

Protagonista di una leggenda è anche la Villa Valmarana ai Nani che si presenta subito in maniera singolare.

All’esterno della villa sono infatti presenti numerose statue rappresentanti dei nani vestiti con abiti settecenteschi.

Si racconta che questi fossero i servitori della figlia del proprietario, affetta da nanismo.

Il padre della bimba aveva assunto solo nani, così da non darle dispiacere.

Questo però non bastò perché quando ella vide un uomo dalla statura normale si suicidò e i suoi servitori rimasero pietrificati.

All’interno della villa sono presenti gli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo raffiguranti temi epici, mitologici e scene di genere.

Visitare Vicenza è dunque un’esperienza da non perdere, per conoscere una città densa di cultura.